COME FOTOGRAFARE GLI SCONOSCIUTI: LE TECNICHE CHE UTILIZZO

Amo la Street Photography.
L’ho sempre amata. Dal momento in cui mia nonna mi regalò la prima macchina fotografica, il mio principale obiettivo è sempre stato quello di fotografare le persone.
Ho scattato migliaia di foto durante la mia vita e ho sempre pensato che la “fotografia di strada” fosse quella che mi ha emozionato di più.
Nascondermi in un angolo, chiedere il permesso al soggetto che si vuole fotografare, sentire la passione e l’energia che mi pulsa nelle vene quando esco con la mia macchina fotografica, non ha eguali, neanche quando sono in diretta con l’ennesimo programma televisivo. 🙁
In questo articolo ti svelerò le tecniche che utilizzo quando scatto delle fotografie agli sconosciuti. Ma partiamo subito con una domanda che, spero, ti farà riflettere: “Perché fotografiamo gli estranei?”
Beh, per quanto mi riguarda, fotografo gli estranei perché mi diverte moltissimo. Ricordo che durante il mio primo viaggio in India, fotografavo tutto quello che capitava davanti ai miei occhi.
Certo, scattare foto ad estranei in India, non è molto difficile. Gli indiani, infatti, sono abituati a farsi fotografare dai turisti occidentali.
E su questo argomento, apro una parentesi.
Credo che questa abitudine di scattare centinaia di fotografie senza chiedere il permesso, debba finire.
A Jaisalmer, nel Rajastan, sono stato ospite di una famiglia indiana per circa tre giorni.
Una sera, mentre stavamo mangiando dell’ottimo pollo con le mandorle, la figlia più piccola cominciò a domandarmi perché noi occidentali abbiamo la fissazione di fotografare gli indiani senza prima fermarli per chiedergli l’autorizzazione.
In un primo momento, cercai di risponderle difendendo il mio lavoro e quello di altre migliaia di persone che scattavano fotografie senza chiedere il permesso.
Poi, riflettendoci un attimo, ho capito che aveva ragione.
Quella sera mi scusai con la ragazza, e appena tornato in Italia, cominciai a studiare le diverse leggi che proibivano questo modo barbaro di scattare fotografie agli sconosciuti.
A questo link, troverai una tabella dei Paesi in cui è obbligatorio avere il consenso del soggetto che stai per fotografare. Qui sotto, invece, trovi la lista delle cose che faccio, personalmente, prima di scattare foto a degli estranei.
Attenzione però: questo è il mio approccio personale e non significa che sia quello corretto.
1) Chiedo sempre il consenso alla persona da fotografare, se so che è lei il principale soggetto della fotografia
Quando viaggio, so di essere un ospite in un altro Paese dunque, cerco sempre di agire con rispetto e gentilezza.
2) L’autorizzazione può avvenire in diversi modi
Chiedere l’autorizzazione non significa che devi fermare il soggetto per fargli firmare il consenso precedentemente redatto dal tuo avvocato. Spesso, infatti, può bastare un cenno della testa o un sorriso dell’interlocutore.
L’importante è che lui sappia che lo sto per fotografare.
3) Se il permesso non viene dato, significa che il mio interlocutore non è a suo agio.
Durante il mio primo viaggio in India, ho scoperto che per molte culture dire NO è un segno di maleducazione. Se percepisco questo atteggiamento mi blocco, e vado avanti.
4) Se il soggetto da fotografare è un bambino, chiedo l’autorizzazione ai suoi genitori
L’India pullula di bambini. Questo, però, non significa che puoi fotografarli liberamente. Chiedere l’autorizzazione ai genitori è un segno di civiltà e di gentilezza.
Non dimenticarlo mai!
– Ok Francesco, però devi ancora rispondere alla domanda che hai fatto prima. Perché fotografi gli estranei? –
Beh, la risposta è molto semplice: amo fotografare gli estranei perché apre la mia visione del mondo. Mi ha sempre affascinato l’antropologia e credo che gli umani siano i più interessanti e affascinanti di questo pianeta.
In un mondo dove lo straniero viene sempre disumanizzato, cerco di reagire in modo opposto. Invece della Xenofobia (Xeno – Straniero; fobia – paura) cerco di rispondere con la Xenofilia (amore per gli stranieri).
Infine, credo che fotografare gli estranei crei empatia. Quando sto per fotografare il mio soggetto, sento le sue paure, le sue emozioni e riesco a vedere il mondo tramite la sua prospettiva.
Bene, fatta questa premessa, entriamo nel vivo di questo articolo e scopriamo insieme come fotografare gli estranei.
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COME FOTOGRAFARE GLI SCONOSCIUTI:
LE TECNICHE CHE UTILIZZO
Ci sono due tipi di fotografi in questo mondo: quelli che fotografano le persone che conoscono e quelli che fotografano le persone che non conoscono. So di aver fatto una semplificazione eccessiva, ma credo che il centro della questione sia proprio questo.
È davvero difficile fotografare gli estranei.
Soprattutto quando ti trovi molto vicino e il soggetto ti comincia a fissare cercando di capire quello che stai facendo. Pensi: “Ed ora? Mi verrà a picchiare o si girerà solamente dall’altra parte?”
Fotografare le persone che conosci è molto semplice.
A volte, non ti serve neanche l’autorizzazione perché basta un cenno della testa o un sorriso per far capire al tuo interlocutore che stai per fotografarlo.
Ma con gli sconosciuti è molto diverso.
Quando fotografi un estraneo, stai correndo un rischio. Certo, non intendo quel tipo di rischio che mette in pericolo la tua vita, ma piuttosto un rischio per il tuo Ego. A nessuno piace essere respinto e non c’è niente di divertente a vedere una persona che si arrabbia per colpa di una tua azione.
Dunque, il primo ostacolo da superare è la paura. Se riesci a superare la paura, tutto il resto sarà molto facile.
Ecco i miei 5 suggerimenti per scattare le fotografie agli sconosciuti.
1) SII SEMPRE PRONTO
In città, le cose accadono in una frazione di secondo. E tu devi essere sempre pronto.
Tieni la tua macchina fotografica in mano, con il dito posizionato sul pulsante di scatto e vedrai che non ti perderai niente.
Se non vuoi farti vedere, posiziona la fotocamera al tuo fianco. Questa tecnica non è difficile e porta ottimi risultati.
Tieni la fotocamera accesa, e quando vuoi scattare, inclinala verso l’alto o verso il basso a seconda di quello che vuoi fotografare.
Per facilitarti le cose, ti suggerisco di chiudere il diaframma almeno a f/16 in modo da avere più profondità di campo e quindi più messa a fuoco. Posiziona la fotocamera in modalità manuale e posiziona il fuoco in un range che va tra i 5 metri e i 10 metri.
In questo modo saprai che le foto che scatterai saranno sempre a fuoco.
In situazioni molto particolari, ti suggerisco anche di provare a scattare in automatico. In questo modo, oltre al fuoco, avrai anche tutti gli altri parametri posizionati in modo corretto.
Lo so, questo non è il modo più professionale per scattare una foto, ma a chi importa? 😉
2) IMPARA LE QUATTRO FRASI MAGICHE
Prima di partire per un paese sconosciuto, impara le basi della lingua. E quando dico basi, intendo le quattro frasi magiche: “ciao”, “come ti chiami”, “posso?” e “grazie”.
Conosco tantissime persone che viaggiano per il mondo e non sanno ancora come si dice “ciao” nella lingua del Paese di destinazione! Tenta di comunicare con le persone usando le mani e il sorriso.
Il sorriso è tutto!
Nella fotografia ma anche nella vita.
Una volta che hai rotto il ghiaccio, forse è arrivato il momento di sollevare la fotocamera.
A questo punto non è necessario chiedere il permesso per scattare una foto. Stai parlando con loro da dieci minuti con in mano una macchina fotografica grande come il cane che stanno portando al guinzaglio.
Già sanno quello che stai per fare. Una volta scattata la fotografia, mostrala e pronuncia “bella” nella loro lingua.
Vedrai il tuo interlocutore sorridere a 32 denti. Questo è il momento di dire “grazie”!
3) AVVICINATI AL SOGGETTO DA FOTOGRAFARE IN MODO PROFESSIONALE
Chiedere ad un estraneo se puoi fotografarlo è una cosa molto bizzarra. Per questo motivo, devi usare quella che io chiamo la “strategia del professionista”!
Eccola:
- Per prima cosa lascia la tua fotocamera appesa sulla spalla in modo che le tue mani siano libere. Mostrare i palmi della mano è un segno di cordialità e onestà. In tutto il mondo 😉
- Cammina lentamente in modo che il soggetto prescelto possa vederti arrivare. La scienza ha dimostrato che fingere di avere fiducia in realtà ti rende più sicuro
- Mantieni il linguaggio del corpo amichevole ma forte
- Appena giunto a pochi metri dal tuo interlocutore, prova a dire: “Ciao, mi chiamo XXXX XXXX e sono un fotografo ritrattista italiano. Mi piace moltissimo come ti vesti/ti muovi/giochi/cammini/qualunque cosa. Posso scattarti una foto?”
Personalmente il 30% delle volte ottengo un NO; il 50% delle volte ottengo un SI e il restante 20% mi verrà chiesto: “E cosa ci devi fare con una mia foto?. Ma questo significa SI!
Qualunque sia la sua risposta, non essere mai scortese!
4) PRENDITI TUTTO IL TEMPO DI CUI HAI BISOGNO
Il riscaldamento è, generalmente, considerato qualcosa che fanno solo gli atleti o gli appassionati di fitness.
Niente di più sbagliato!
Scaldare i tuoi occhi e la fiducia in te stesso, richiede molto tempo. Buttarsi in strada e chiedere al primo passante se è disposto a farsi scattare una fotografia, non è un gioco da ragazzi.
Per questo motivo, do sempre al mio cervello e ai miei nervi il tempo di adattarsi alla situazione in cui mi trovo. Prima di iniziare a scattare, osservo bene dove mi trovo.
Che tipo di persone stanno camminando?
Sono di fretta o stanno solo facendo una passeggiata?
E come sono vestiti?
Le prime volte che uscivo a scattare fotografie di strada, rimanevo fuori per circa due/tre ore. Poi tornavo a casa e scoprivo che il 70% degli scatti era fuori fuoco. Oggi le cose sono cambiate.
Mi ci vuole sempre mezz’ora prima di avvicinarmi alle persone per chiedergli se vogliono che gli scatti una fotografia. In questo modo non sono più ansioso e riesco, con il soggetto, a comportarmi in modo rilassato e professionale.
5) IL SEGRETO
La maggior parte delle persone che cammina per strada, non solo è felice di essere fotografata ma adora farsi fotografare. Dico davvero.
Fermarsi e chiedere a qualcuno di farsi scattare delle fotografie è un grande complimento. Questo significa che tra centinaia di persone che stanno camminando tu hai scelto lei.
Stavo girovagando per le strade di Durazzo, in Albania, quando mi accorsi di tre uomini che vendevano sigarette di contrabbando. Quando mi avvicinai, mi resi conto che i tre uomini stavano anche giocando a scacchi.
Pensai: “Peccato, questa potrebbe essere proprio una bella immagine”.
Ma avevo paura.
Avevo il terrore di chiedere il permesso di scattare una foto.
Ad un tratto, il più vecchio di loro, mi guardò, vide che in mano avevo una macchina fotografica, e senza battere ciglio mi disse in un Italiano perfetto: “Ehi, ti va mica di farci una foto?”
“Certo” risposi io. “Voi fate come se io non ci fossi”. Presi in mano la mia fotocamera e scattai una, due, dieci, cento foto.
Le persone amano farsi fotografare, almeno la maggior parte di essi. 😉
CONCLUSIONI
Ricapitoliamo: in questo articolo, hai scoperto quali sono le tecniche che uso quando chiedo agli sconosciuti se desiderano farsi fare uno scatto dal sottoscritto.
E queste tecniche sono:
- Sii sempre pronto
- Impara le quattro frasi magiche
- Avvicinati al soggetto da fotografare in modo professionale
- Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno
- Il segreto
Se rispetterai queste semplici regole, ti garantisco che fotografare in strada sarà molto più facile.
Chiudo questo articolo citando un attivista marxista a me molto caro: Ted Grant!
Quando si fotografano persone a colori, si fotografano i loro vestiti. Ma quando si fotografano persone in bianco e nero, si fotografano le loro anime!
Un abbraccio
Francesco
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