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15 Luglio 2023

COME SI FA A CAPIRE, IN FASE DI MONTAGGIO, QUANDO TAGLIARE UNA SCENA?




Il montaggio è un’arte sottile e potente che gioca un ruolo fondamentale nella creazione di film coinvolgenti e memorabili. Come disse una volta il grande regista Alfred Hitchcock, il montaggio non è semplicemente il taglio del film, ma l’assemblaggio dei suoi pezzi, la creazione di un’esperienza visiva che colpisce gli spettatori nel profondo.

In questo articolo, esploreremo le tecniche, i principi e le sfumature del montaggio cinematografico, scoprendo come unire immagini, suoni ed emozioni per narrare storie coinvolgenti.

Preparati a scoprire i segreti dietro le sequenze mozzafiato, le emozioni palpabili e i momenti indimenticabili del cinema attraverso il magico mondo del montaggio.

Sei pronto? Allora mettiti bello comodo e lasciati trasportare nel fantastico viaggio del montaggio cinematografico!

A) INNANZITUTTO, PERCHÉ BISOGNA TAGLIARE UNA SCENA?

Questa è una domanda molto interessante.

Sicuramente conosci la possibilità di raccontare le scene o interi film tramite delle riprese continue e senza tagli visibili, noto come piano sequenza.

Tuttavia, la tua scelta di stile dovrebbe essere basata sulla risposta a questa domanda: “quale approccio di editing sosterrà sosterrà al meglio la storia che sto raccontando?”

Ti consiglio di essere onesto con te stesso!

Ci saranno dei momenti nel film in cui vorrai che il montaggio sia invisibile, mentre in altri casi vorrai enfatizzare gli stacchi.

Ad esempio, nel film qui sotto, il regista ha scelto di optare per dei tagli molto dinamici per creare un senso opprimente nel protagonista, che fatica a tenere il ritmo con la batteria.

Al contrario, in Birdman, del pluripremiato regista Alejandro González Iñárritu, viene utilizzato un piano sequenza per creare un’esperienza coinvolgente e immersiva.

Il pubblico viene trasportato nella vita del protagonista attraverso una serie di riprese fluide e senza interruzioni apparenti. Questo approccio non solo contribuisce alla narrazione, ma crea anche un senso di continuità e intensità.

Bene, ora supponiamo che tu abbia stabilito il tuo stile di editing per un determinato progetto e che tu sia sicuro di non affidarti esclusivamente ai piani sequenza.

E adesso? Come determinerai quando e perché effettuare un taglio in un momento specifico? Nei classici libri di teoria del cinema vengono forniti alcuni dei motivi principali per cui bisognerebbe effettuare dei tagli in una determinata ripresa del film.

Questi sono:

  1. Cambio di angolazione o prospettiva: un taglio potrebbe essere utilizzato per passare da un’inquadratura ad un’altra per offrire una nuova angolazione o prospettiva sulla scena. Questo può essere utile per fornire diversi punti di vista o mettere in risalto determinati dettagli
  2. Cambio di tempo: i tagli potrebbero essere usati per saltare avanti o indietro nel tempo, consentendo di condensare o estendere la durata di un evento o di una sequenza
  3. Cambio di location: un taglio potrebbe essere utilizzato per spostarsi da una location all’altra, consentendo di mostrare diverse ambientazioni o contesti all’interno della storia
  4. Composizione visiva: i tagli potrebbero essere utilizzati per creare un effetto visivo più forte o armonioso, ad esempio allineando degli oggetti o dei personaggi in modo più equilibrato nell’inquadratura
  5. Ritmo: i tagli potrebbero essere utilizzati per regolare il ritmo di una scena o di un intero film, creando un senso di tensione, accelerazione o rallentamento
  6. Continuità: i tagli potrebbero essere utilizzati per garantire la continuità visiva e narrativa, ad esempio nascondendo degli errori durante le riprese o creando una transizione fluida tra due inquadrature
  7. Cambio di punto di vista o focalizzazione: i tagli potrebbero essere utilizzati per passare da un personaggio all’altro o per mettere in risalto una reazione o una focalizzazione specifica

Tuttavia, tieni presente che possono entrare in gioco anche altri fattori.




Questi potrebbero essere:

  • Informazione
  • Motivazione
  • Composizione
  • Angolazione della telecamera
  • Continuità
  • Suono

Vediamo più da vicino quelli secondo me più importanti:

B) DARE NUOVE INFORMAZIONI AL PUBBLICO

Anche se non hai mai visto Psycho di Hitchcock, è molto probabile che tu abbia sentito parlare della sua leggendaria scena della doccia. Questa sequenza è composta da circa 52 tagli.

Una volta assemblati, questi frammenti raffigurano l’uccisione della donna in modo estremamente impressionistico. Sorprendentemente, nessuno di questi tagli mostra effettivamente il coltello che penetra nel corpo.

Naturalmente, nel 1960 i registi non avevano a disposizione gli effetti visivi o le protesi realistiche di oggi, il che li ha costretti ad adottare questa tecnica di montaggio.

Tuttavia, questa scena ha un impatto particolare proprio grazie a questo stile di montaggio.

Il nostro cervello, infatti, è costretto ad unire tutti quegli stacchi, creando delle connessioni tra di loro e riempiendo le lacune. La nostra immaginazione, infatti, può essere incredibilmente creativa nel completare le informazioni mancanti.

La scena della doccia in Psycho dimostra come il montaggio abbia il potere di suscitare un’emozione e coinvolgere il pubblico attraverso l’uso creativo dei tagli.

Nonostante il mancato mostrare esplicitamente il coltello che entra nel corpo, la sequenza si rivela estremamente efficace nell’evocare un senso di terrore e tensione. Questo è dovuto al modo in cui gli stacchi vengono combinati, stimolando la nostra immaginazione e facendoci partecipare attivamente alla creazione della scena.

L’approccio del montaggio impressionistico adottato da Hitchcock, evidenzia il potere dell’editing nel lasciare spazio all’interpretazione e alla partecipazione emotiva dello spettatore. Invece di mostrare tutto in modo esplicito, viene dato spazio alla nostra immaginazione per riempire i dettagli mancanti, creando così un coinvolgimento più intenso.

Questo esempio ci ricorda che il montaggio non riguarda solo la sequenza delle immagini, ma anche la capacità di suggerire, creare suspense e coinvolgere emotivamente il pubblico.

L’editing, infatti, è un’arte sottile che richiede una conoscenza approfondita della narrativa e un’abilità nel creare connessioni significative tra le inquadrature. Il montaggio potrà trasformare una serie di scene in un’esperienza cinematografica coinvolgente, lasciando un’impressione duratura sugli spettatori.

C) L’EFFETTO KULESHOV

L’effetto Kuleshov è un concetto fondamentale nel campo del montaggio cinematografico, sviluppato dal regista e teorico del cinema Lev Kuleshov negli anni ’20. Questo effetto si riferisce alla capacità del montaggio di influenzare la percezione dello spettatore attraverso la sequenza di immagini.

L’esperimento originale di Kuleshov coinvolgeva la stessa inquadratura neutra del volto dell’attore Ivan Mosjoukine, seguita da diverse immagini: una zuppa, una bambina sul punto di morire e una donna sdraiata su un divano.

 

Gli spettatori attribuivano al volto di Mosjoukine diverse espressioni emotive a seconda dell’inquadratura che veniva mostrata in seguito.

Ad esempio, se l’inquadratura della zuppa veniva mostrata dopo il volto neutro, lo spettatore interpretava l’espressione come quella di fame. Se invece veniva mostrata l’inquadratura della bambina o della donna, l’espressione veniva interpretata come un segno di tristezza o di desiderio.

Da questo esperimento, Kuleshov ha dimostrato che il significato di un’immagine non è determinato solo dal suo contenuto visivo, ma anche dalla relazione che ha con le immagini che la precedono o la seguono. L’effetto Kuleshov ha sottolineato il ruolo cruciale del montaggio nel creare significato, emozione e narrazione attraverso l’associazione di immagini.

Questo concetto ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo del linguaggio cinematografico, influenzando la pratica del montaggio e la comprensione della psicologia visiva.

L’effetto Kuleshov sottolinea come il montaggio delle immagini possa manipolare la percezione dello spettatore, mostrando l’importanza di scegliere attentamente le inquadrature e il loro ordine per creare un’esperienza cinematografica coinvolgente.

D) LA MOTIVAZIONE

Ma cosa succede all’inquadratura che stiamo tagliamo? Qual è il motivo per cui stacchiamo e quando è il momento giusto per lasciarla andare? Questo è il secondo punto della nostra lista iniziale chiamato motivazione.

La situazione ideale, infatti, è quando il contenuto visivo stesso fornisce un elemento motivante.

Potrebbe essere qualcosa di straordinario come, ad esempio, un’auto che precipita da un dirupo, o qualcosa di sottile come, ad esempio, un’espressione facciale in cui un personaggio sposta leggermente gli occhi come se avesse improvvisamente notato un dettaglio importante fuori dallo schermo.

Prendiamo ad esempio Psycho. Prima della celebre scena della doccia, c’è un momento in cui l’assassino spia la donna mentre si spoglia. Sbircia attraverso un buco nascosto – stacco – vediamo esattamente ciò che l’assassino vede – un altro stacco – e infine un dettaglio estremo del suo occhio incollato al buco.

Questa sequenza rappresenta un perfetto esempio di come fornire nuove informazioni agli spettatori e utilizzare la prospettiva iniziale dell’assassino come motivazione per il taglio.

La motivazione dell’inquadratura da cui si effettua il taglio è fondamentale per creare continuità visiva e narrativa, oltre ad offrire un’esperienza coinvolgente per il pubblico.

Sapere quando mantenere o lasciar andare un’immagine dipende dal suo ruolo nel sostenere la storia, fornendo informazioni cruciali o creando un impatto emotivo. L’uso strategico della motivazione del taglio potrà migliorare notevolmente la fluidità della narrazione e l’esperienza complessiva dello spettatore.




E) QUINDI, COME SI FA A CAPIRE, IN FASE DI EDITING, QUANDO BISOGNA TAGLIARE UNA SCENA?

Il taglio di una scena nel montaggio cinematografico serve a diversi scopi che contribuiscono alla qualità complessiva del film. Questa decisione cruciale permetterà di mantenere un ritmo narrativo fluido, evitando lunghezze eccessive o momenti di rallentamento che potrebbero perdere l’attenzione dello spettatore.

Attraverso una selezione accurata delle inquadrature, si potrà concentrare l’attenzione sugli elementi essenziali della scena, eliminando distrazioni o dettagli superflui.

Inoltre, il taglio potrà essere utilizzato per creare suspense, anticipazione o sorpresa.

Un taglio ben piazzato potrà rivelare inaspettatamente un evento o un’informazione che cattura l’attenzione dello spettatore, generando un effetto emozionale o suscitando un senso di tensione.

Allo stesso tempo, il montaggio permette di creare una continuità visiva tra le inquadrature, collegando le azioni, i movimenti dei personaggi o gli oggetti in modo armonico.

Oltre alla gestione del ritmo e della suspense, il taglio può trasmettere significato e sottolineare temi o connessioni simboliche nella storia. L’assemblaggio delle inquadrature ti permetterà di creare paralleli visivi, contrasti o sequenze tematiche che aggiungono profondità e significato alla narrazione complessiva.

In definitiva, il taglio di una scena nel montaggio cinematografico è un’arte sottile che mira a migliorare la qualità del film, mantenendo il ritmo, focalizzando l’attenzione, creando emozioni e costruendo un’esperienza coinvolgente per lo spettatore.

Attraverso la scelta oculata dei tagli, si potrà trasformare una serie di inquadrature in una storia che cattura e coinvolge il pubblico.

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CONCLUSIONI

Il taglio di una scena nel montaggio cinematografico è una decisione artistica e narrativa fondamentale che influenza il ritmo, l’atmosfera e l’impatto emotivo di un film.

Attraverso una selezione accurata delle inquadrature e un assemblaggio creativo, il montaggio trasformerà una serie di immagini in una storia coinvolgente che cattura l’attenzione dello spettatore.

La scelta strategica dei tagli, unita all’uso di effetti visivi, suoni e musica, creerà un’esperienza cinematografica avvincente e memorabile. Il taglio delle scene permetterà di concentrare l’attenzione sugli elementi essenziali, creare suspense, trasmettere significato e mantenere un ritmo narrativo fluido.

È attraverso il taglio che il regista e il montatore plasmeranno la visione artistica e offriranno al pubblico un’esperienza coinvolgente nel mondo del cinema.

Buon lavoro!

Francesco-Menghini-regista


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